AMAZON CONFERMA IL GIOVANE MARX

Tutto è cambiato, tutto è robotizzato, Marx è morto e sepolto eppure… l’attualità delle previsioni di Marx trovano conferma proprio oggi sulle linee di produzione di Amazon
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Tutto è cambiato, tutto è robotizzato, Marx è morto e sepolto eppure… l’attualità delle previsioni di Marx trovano conferma proprio oggi sulle linee di produzione di Amazon


Con l’estendersi dell’uso delle macchine e per effetto della divisione del lavoro, l’attività dell’operaio ha perduto ogni carattere d’indipendenza, e perciò stesso ogni attrattiva. Egli diviene un semplice accessorio della macchina, al quale si richiede soltanto un’operazione manuale semplicissima, estremamente monotona e facilissima da imparare… Alla manifattura subentrò la grande industria moderna, il posto del ceto medio industriale fu occupato dai milionari dell’industria, dai capi d’interi eserciti industriali, dai moderni borghesi.”
Oltre 150 anni fa Marx scriveva queste righe nel manifesto comunista. Sia la prima che la seconda frase, sono un chiaro esempio dell’evoluzione del capitalismo, che ai giorni nostri è del tutto confermata. Anzi, oltre alle operazioni continue e monotone, troviamo nuove concentrazioni di operai, gli eserciti industriali presenti in tutto il mondo.
Già in “Tempi moderni” di Charlie Chaplin si vede l’attore alle prese con operazioni semplici ripetute migliaia di volte ed oggi la stessa scena si ripete velocizzata nelle fabbriche moderne del secondo millennio. Gli operai nelle fabbriche di produzione di merci, contrariamente a quello che spesso si dice, sono in aumento a livello mondiale, nelle fabbriche dove invece la spedizione delle merci è la produzione, si riproduce pari pari, il livello di sfruttamento e qualità del lavoro, scoperto da Marx e esposto la prima volta nel “Manifesto”.
Amazon è una delle prime cinque aziende quotate per valore nella borsa americana. Molto si è scritto su questa azienda, l’ultima stima ufficiale parla di 800.000 dipendenti, ma è difficile dare il numero esatto. Solo in Italia sono oltre i 5.000.
Alla faccia dei robot e delle macchine che sostituiscono gli operai, qui il lavoro manuale la fa da padrone. Su internet è pieno di racconti. Il lavoro è a tal punto suddiviso in singole azioni manuali che l’operaio è costretto a ripetere per decine di volte ogni ora, sempre le stesse e sempre con gli stessi ritmi. Ha in mano un pistola che legge i codici a barre, collegata con un computer che ne registra le scansioni, quindi vengono facilmente memorizzate tutte le operazioni. Non puoi scendere sotto i 120 pezzi ogni ora, altrimenti arriva un responsabile e ti chiede cosa non va, cosa può fare per te, ma che tradotto vuol dire che sei segnato, alla prossima sei fuori. Se devi andare in bagno, sei costretto a pulire il tuo banco di lavoro, fermare la tua postazione e scollegarti dal computer. In questo modo vieni controllato, i 5 minuti che perdi, devi recuperarli.
Amazon ha stipulato delle convenzioni con palestre e centri di fisioterapia, sono molti i ragazzi che dopo qualche mese sono costretti ad andarci. L’età media nello stabilimento di Castel San Giovanni a Piacenza è 25/30 anni. Nelle varie interviste si parla di ragazzi che normalmente prendono antidolorifici per continuare a lavorare, chi fa i pacchi ad esempio, ripete 120 volte ogni ora pochissime operazioni manuali che il nostro organismo non è certo abituato a fare. All’inizio del turno, nel “briefing” i ragazzi vengono incitati a fare stretching, oltre ad essere spronati a dare il loro meglio, col sottofondo della colonna sonora di Rocky, tanto che una parte dei manager vengono selezionati preferendo quelli che arrivano dalla carriera militare.
L’azienda dopo un periodo di tre, massimo cinque anni incentiva l’uscita e cerca di assumere nuova forza lavoro. Infatti arrivano vari pullman da Varese ed Alessandria pieni di gente che lavora a Piacenza. Il bacino di possibili operai nei dintorni ci ha già lavorato.
Tempo fa qualche ministro si lamentava dei ragazzi fannulloni, diceva che si può iniziare anche con lavori umili, per poi accedere a lavori più qualificanti. Dopo tre anni di Amazon, l’unica esperienza che hai acquisito è che se continui a ripetere gli stessi movimenti con le braccia e le mani sei destinato ad avere problemi alle articolazioni per sempre. Altro che gavetta o altre stupidaggini del genere, a fare quel mestiere non si impara nulla se non a rovinarsi il fisico. Ammesso che imparare un mestiere sia una cosa positiva, visto che alla fine in questa società, impari per farti sfruttare da qualche padrone. Ma non entriamo in questo campo, limitiamoci a questo modo di vivere con questi schemi mentali che la società capitalistica ci sta imponendo.
Anche se, sempre più, si pone la questione: ma è davvero necessario che una parte dell’umanità debba lavorare solo quando i padroni fanno i profitti? E’ possibile che la merce debba essere prodotta e spedita solo con lo scopo di fare profitti?
Chiudiamo con il motto di Jeff Bezos, il fondatore di Amazon “Work hard. Have fun. Make history’’. Lavora duro, divertiti, fai la storia.
Facile pensare che la prima parte della frase coinvolga tutti gli operai, per le altre due, se non fosse tragica, ci sarebbe da ridere…
S.D.

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