Manifesto Comunista
di Karl Marx e Friedrich Engels
(30° giorno – “Il vero” socialismo, due piccioni con una fava)

(“Il vero” socialismo, due piccioni con una fava) Mentre il vero socialismo diventava così un’arma nelle mani dei governi contro la borghesia tedesca, esso rappresentava d’altra parte anche direttamente un interesse reazionario, l’interesse del popolo minuto tedesco. In Germania la piccola borghesia, che è un’eredità del secolo XVI, e sempre vi riaffiora, da quell’epoca in poi, in varie forme, costituisce il vero e proprio fondamento sociale della situazione attuale. La sua conservazione è la conservazione della situazione tedesca attuale. Essa teme la sicura rovina dal dominio industriale e politico della borghesia, tanto in conseguenza della concentrazione del capitale, quanto […]
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(“Il vero” socialismo, due piccioni con una fava)

Mentre il vero socialismo diventava così un’arma nelle mani dei governi contro la borghesia tedesca, esso rappresentava d’altra parte anche direttamente un interesse reazionario, l’interesse del popolo minuto tedesco. In Germania la piccola borghesia, che è un’eredità del secolo XVI, e sempre vi riaffiora, da quell’epoca in poi, in varie forme, costituisce il vero e proprio fondamento sociale della situazione attuale.
La sua conservazione è la conservazione della situazione tedesca attuale. Essa teme la sicura rovina dal dominio industriale e politico della borghesia, tanto in conseguenza della concentrazione del capitale, quanto attraverso il sorgere di un proletariato rivoluzionario. Le sembrò che il vero socialismo prendesse entrambi i piccioni con una fava. Ed esso si diffuse come un’epidemia.
La veste ordita di ragnatela speculativa, ricamata di fiori retorici di begli spiriti, impregnata di rugiada sentimentale febbricitante di amore, questa veste di esaltazione nella quale i socialisti tedeschi avviluppavano il loro paio di ossute verità eterne, non fece che aumentare lo spaccio della loro merce presso quel pubblico.
Per conto suo, il socialismo tedesco riconobbe sempre meglio la propria vocazione d’essere il burbanzoso rappresentante di questa piccola borghesia.
Esso ha proclamato la nazione tedesca la nazione normale; il filisteo tedesco l’uomo normale. Ha conferito ad ogni abiezione di costui un senso celato, superiore, socialistico pel qual l’abiezione significava il contrario di quel che era. Ed ha tratto le ultime conseguenze prendendo direttamente posizione contro la tendenza brutalmente distruttiva del comunismo e proclamando la propria imparziale superiorità a tutte le lotte di classe. Quanto circola in Germania di pretesi scritti socialisti e comunisti appartiene, con pochissime eccezioni, alla sfera di questa sordida e snervante letteratura.

(i titoletti fra parentesi tonde sono della redazione)
<29° giorno>                                                                                                 [continua]
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