PADRONI E INQUINAMENTO

Il padrone considera l’operaio di sua proprietà. L’operaio in quanto forza lavoro è acquistato dal padrone per produrre . Il padrone dal prodotto del lavoro dell’operaio ne prende gratuitamente un parte. Il padrone mette nel conto la possibilità che l’operaio subisca un infortunio o muoia durante il lavoro. Il padrone sa benessimo che in conseguenza dell’attività produttiva l’operaio possa ammalarsi in conseguenza dell’attività produttiva e dell’inquinamento dell’ambiente. Gli operai hanno dovuto condurre durissime lotte perchè alcune malattie siano riconosciute come conseguenza del lavoro. I padroni tendono a considerare l’aria e l’acqua la terra come materie prime gratis della loro […]
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Il padrone considera l’operaio di sua proprietà. L’operaio in quanto forza lavoro è acquistato dal padrone per produrre .

Il padrone dal prodotto del lavoro dell’operaio ne prende gratuitamente un parte.

Il padrone mette nel conto la possibilità che l’operaio subisca un infortunio o muoia durante il lavoro.

Il padrone sa benessimo che in conseguenza dell’attività produttiva l’operaio possa ammalarsi in conseguenza dell’attività produttiva e dell’inquinamento dell’ambiente.

Gli operai hanno dovuto condurre durissime lotte perchè alcune malattie siano riconosciute come conseguenza del lavoro.

I padroni tendono a considerare l’aria e l’acqua la terra come materie prime gratis della loro produzione.

L’inquinamento è prodotto dall’attività dei padroni di appropriarsi  di lavoro non pagato dell’operaio.

L’inquinamento non è un prodotto della vita è una conseguenza della produzione capitalista

Gli  operai , ridotti a meri strumenti della produzione sono i primi a subire l’usura dell’inquinamento. Lo sviluppo della produzione ha fatto diventare la popolazione (anche quella non impiegata direttamente in fabbrica a subire i anni dell’inquinamento prodotto  dai padroni. Dicono i medici di taranto: ” è inaccettabile che il lavoro possa comportare o addirittura prevedere il danno alla vita o alla salute di una parte della popolazione. I tarantini che vivono nelle vicinanze dell’impianto siderurgico, a causa di questa condizione, «vengono declassati, in violazione della loro dignità umana e in spregio dell’unicità della loro vita, a meri strumenti della produzione, usurabili quanto necessario, se operai, o destinati a essere recettori inermi dei rifiuti tossici dell’attività industriale se cittadini».

Ma l’elenco potrebbe essere lunghissimo. Dall’amianto che continua a mietere vittime non solo tra gli operai,ma anche nella popolazione. All’inquinamento da pfas.  Dell’inquinamento da PFAS si sa poco perchè padroni e politici veneti hanno cercato di nasconderlo. L’inquinamento da PFAS è la vasta area veneta interessata allo sversamento di sostanze chimiche nella falda, generato dalla industria Miteni di Trissino, che ha inquinato gli acquedotti. Gli Pfas interagiscono con gli ormoni, abbattono la produzione del testosterone, producono infertilità e causano tumori. In fabbrica vi sono operai con le mammelle

 Non si tratta solo dell’Ilva di Taranto o dell’amianto in tutta l’italia.

Possiamo dire senza sbagliare che dovunque i padroni impiantano una fabbrica ammazzano gli operai e i loro figli.

I padroni guardano all’ambiente come un elemento della produzione gratis.

I politici della borghesia li coprono.

I captalisti e i loro politici sono ormai criminali e come tali vanno eliminati

L.S.

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