Fca, un anno di cassa integrazione straordinaria a Mirafiori

A Torino la 500 elettrica, a Pomigliano i SUV, A Melfi verrà introdotta la versione europea della Jeep Compass, a Melfi verrà introdotta la versione europea della Jeep Compass, ecc. I sindacalisti mazzettari dela CGIL-CISL-UIL sbavano pensando già alle mazzette che si guadagneranno per convincere gli operai che i padroni della FCA sono bravi. Intanto scatta la cassa integrazione straordinaria per gli operai di Mirafiori. Un anno di cassa integrazione straordinaria a Mirafiori dal 31 dicembre 2018 al 29 dicembre 2019. Lo ha comunicato FCA. Il provvedimento riguarda, in tutto, circa 3mila lavoratori. Gli ammortizzatori sociali saranno utilizzati per l’avvio […]
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A Torino la 500 elettrica, a Pomigliano i SUV, A Melfi verrà introdotta la versione europea della Jeep Compass, a Melfi verrà introdotta la versione europea della Jeep Compass, ecc. I sindacalisti mazzettari dela CGIL-CISL-UIL sbavano pensando già alle mazzette che si guadagneranno per convincere gli operai che i padroni della FCA sono bravi.

Intanto scatta la cassa integrazione straordinaria per gli operai di Mirafiori.

Un anno di cassa integrazione straordinaria a Mirafiori dal 31 dicembre 2018 al 29 dicembre 2019. Lo ha comunicato FCA. Il provvedimento riguarda, in tutto, circa 3mila lavoratori. Gli ammortizzatori sociali saranno utilizzati per l’avvio della 500 elettrica e la formazione dei lavoratori, oltre che per il calo delle commesse per i modelli Maserati (Levante, Ghibli e Quattroporte) prodotti alle Carrozzerie di Mirafiori e all’Agap di Gruglisco.

Da quanto si apprende, inoltre, a gennaio è previsto il trasferimento di lavoratori dall’Agap di Gruglisco a Mirafiori per un massimo di 800 addetti complessivi. “Si tratta di un provvedimento per certi aspetti obbligato, perché nei due impianti torinesi gli ammortizzatori sociali sono in esaurimento, ma che sarà utilizzato per l’avvio produttivo della 500 Elettrica. Il modello, secondo quanto dichiarato dall’azienda, consentirà di raggiungere l’obiettivo della piena occupazione nel Polo torinese.

A commentare il provvedimento anche Claudio Chiarle, segretario generale della Fim Torino: “Siamo alla concreta ripartenza sebbene paradossalmente con l’utilizzo di un ammortizzatore sociale ma tutti, e chi lo nega lo fa strumentalmente per non ammettere i suoi errori, sappiamo che il percorso per rilanciare Mirafiori doveva avere queste tre fasi: annuncio investimenti con 5 miliardi in Italia; gestione con ammortizzatore senza licenziamenti, con formazione e riqualificazione; produzione nuovi modelli. Mirafiori e i suoi lavoratori, la Fim non si accontentano, pensiamo che dopo la 500E si abbia la capacità sindacale, professionale e produttiva di accogliere ulteriori modelli e per questo lavoreremo”. Mazzetta doppia per Claudio Chiarle

Gli operai della Mirafiori dovranno sopravvivere per un anno con salari ridotti e forse non rientreranno in fabbrica.

Operai della FCA  perché non facciamo come i rivoltosi francesi?

Un operaio della Mirafiori

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