Archive for Marzo 6th, 2016

  • Riportiamo il comunicato Esecutivo nazionale Sindacato altra cosa-Opposizone Cgil.   Il ricorso presentato dalla Fiom della Basilicata e del Molise contro i compagni e le compagne Fiom Fca di diversi stabilimenti ha avuto un esito inaccettabile. Il collegio statutario nazionale della Cgil ha infatti deliberato, a maggioranza, l’incompatibilità tra l’appartenenza al coordinamento intersindacale di lavoratori del gruppo Fca e la Cgil. Ciò consegna alla Fiom la facoltà di espellere senza ulteriore giudizio e senza diritto di difesa i compagni e le compagne Fiom del coordinamento Fca. Le loro colpe? Essere entrati in dissenso con la linea dell’organizzazione ed aver […] 0

    CONTRO LE ESPULSIONI DALLA FIOM

    Riportiamo il comunicato Esecutivo nazionale Sindacato altra cosa-Opposizone Cgil.   Il ricorso presentato dalla Fiom della Basilicata e del Molise contro i compagni e le compagne Fiom Fca di diversi stabilimenti ha avuto un esito inaccettabile. Il collegio statutario nazionale della Cgil ha infatti deliberato, a maggioranza, l’incompatibilità tra l’appartenenza al coordinamento intersindacale di lavoratori del gruppo Fca e la Cgil. Ciò consegna alla Fiom la facoltà di espellere senza ulteriore giudizio e senza diritto di difesa i compagni e le compagne Fiom del coordinamento Fca. Le loro colpe? Essere entrati in dissenso con la linea dell’organizzazione ed aver […]

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  • 100mila ore e 20 milioni di franchi. Sono i numeri su cui ha insistito Gianni Frizzo del Comitato Officine Ffs in rappresentanza degli operai incontrando la stampa poco fa a Bellinzona. La prima cifra testimonia la mancanza di rispetto, ravvisata dalle maestranze, degli accordi sottoscritti dalle Ffs per la costituzione del Centro di competenza: invece di mantenere i volumi di lavoro in ore a Bellinzona (fino al 2020 almeno per le locomotive e le sale montate) si costata una pericolosa perdita di commesse a favore degli altri stabilimenti Ffs sull’Altopiano: solo 300mila ore per Bellinzona al posto delle 430mula […] 1

    Officine Ffs Bellinzona, nuova offensiva

    100mila ore e 20 milioni di franchi. Sono i numeri su cui ha insistito Gianni Frizzo del Comitato Officine Ffs in rappresentanza degli operai incontrando la stampa poco fa a Bellinzona. La prima cifra testimonia la mancanza di rispetto, ravvisata dalle maestranze, degli accordi sottoscritti dalle Ffs per la costituzione del Centro di competenza: invece di mantenere i volumi di lavoro in ore a Bellinzona (fino al 2020 almeno per le locomotive e le sale montate) si costata una pericolosa perdita di commesse a favore degli altri stabilimenti Ffs sull’Altopiano: solo 300mila ore per Bellinzona al posto delle 430mula […]

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  • Cara Redazione, in una foto un uomo passa un bambino nel filo spinato del confine tra Ungheria e Serbia. Questa foto (sul Corriere della sera del 18 febbraio) si intitola “Speranza di vita”, ed è stata premiata dalla giuria World Press Photo Awards come “La foto dell’anno”. Chissà se diventerà famosa come la foto del bambino annegato sulla spiaggia dopo il naufragio di un barcone di migranti, chissà se come questa verrà riproposta come una tragedia a sé stante, diversa dal dramma di milioni di migranti che muoiono per sfuggire alla fame, alla miseria, alla guerra, rovinati dalla rapina […] 0

    La foto dell’anno e il pietismo dell’informazione

    Cara Redazione, in una foto un uomo passa un bambino nel filo spinato del confine tra Ungheria e Serbia. Questa foto (sul Corriere della sera del 18 febbraio) si intitola “Speranza di vita”, ed è stata premiata dalla giuria World Press Photo Awards come “La foto dell’anno”. Chissà se diventerà famosa come la foto del bambino annegato sulla spiaggia dopo il naufragio di un barcone di migranti, chissà se come questa verrà riproposta come una tragedia a sé stante, diversa dal dramma di milioni di migranti che muoiono per sfuggire alla fame, alla miseria, alla guerra, rovinati dalla rapina […]

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  • Redazione di Operai Contro, Renzi è un gangster che continua a raccontare balle. Matteo Renzi, nella e-news agli iscritti del Pd, annuncia il rientro dei due ostaggi italiani e ribadisce che l’eventuale intervento italiano nel Paese nordafricano arriverà soltanto dopo “una soluzione equilibrata e duratura” e con l’approvazione del Parlamento. Che, quindi, non sarà bypassato da un’eventuale missione a Tripoli, alla quale, secondo i sondaggi, la maggior parte degli italiani è contraria. Se per una missione il presidente del Consiglio assicura il voto delle Camere, non è così per l’invio di circa cinquanta incursori del Col Moschin che, a […] 0

    LE MENZOGNE DI RENZI

    Redazione di Operai Contro, Renzi è un gangster che continua a raccontare balle. Matteo Renzi, nella e-news agli iscritti del Pd, annuncia il rientro dei due ostaggi italiani e ribadisce che l’eventuale intervento italiano nel Paese nordafricano arriverà soltanto dopo “una soluzione equilibrata e duratura” e con l’approvazione del Parlamento. Che, quindi, non sarà bypassato da un’eventuale missione a Tripoli, alla quale, secondo i sondaggi, la maggior parte degli italiani è contraria. Se per una missione il presidente del Consiglio assicura il voto delle Camere, non è così per l’invio di circa cinquanta incursori del Col Moschin che, a […]

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  • Redazione di Operai Contro, I miliziani dell’Isis sono accusati dall’occidente civilizzato (che da sempre non si risparmia nei “civili” bombardamenti) dei peggior crimini. Tagliano la testa ai loro nemici, le donne vengono prese come mogli-schiave, le mani dei ladri vengono tagliate, ecc. Il ragionamento è semplice, bisogna intervenire con le armi in Siria e Irak, non per il petrolio, ci mancherebbe, ma per fermare la barbarie dei miliziani dell’ISIS. Ora, che la minaccia dei barbari dell’Isis si allarga alla Libia, l’Italia deve mettere gli scarponi sul terreno. Non per i terminali petroliferi dell’Eni, naturalmente, ma sempre per il nobile […] 0

    L’intervento dell’Italia in Libia

    Redazione di Operai Contro, I miliziani dell’Isis sono accusati dall’occidente civilizzato (che da sempre non si risparmia nei “civili” bombardamenti) dei peggior crimini. Tagliano la testa ai loro nemici, le donne vengono prese come mogli-schiave, le mani dei ladri vengono tagliate, ecc. Il ragionamento è semplice, bisogna intervenire con le armi in Siria e Irak, non per il petrolio, ci mancherebbe, ma per fermare la barbarie dei miliziani dell’ISIS. Ora, che la minaccia dei barbari dell’Isis si allarga alla Libia, l’Italia deve mettere gli scarponi sul terreno. Non per i terminali petroliferi dell’Eni, naturalmente, ma sempre per il nobile […]

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