Il Pd non vuole affaticare i giudici

Egregio Direttore, ha paura che i giudici no capiscano il senso delle sue telefonate intercettate. Allora lo spiega lui rilasciando una dichiarazione alla Gazzetta di Modena. Come buono Vaccari, tutto per non fare affaticare i giudici e gli inquirenti. Che uomo ragazzi! Vi allego l’articolo in questione. Saluti da un affezionato lettore. Inchiesta Grandi Opere: Vaccari del Pd si difende Il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari ricostruisce, con una nota, le ragioni della telefonata del novembre 2013 con Giulio Burchi, ex presidente di Italferr indagato nell’inchiesta della Procura di Firenze sulle Grandi opere. Il senatore modenese del Pd […]
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Egregio Direttore, ha paura che i giudici no capiscano il senso delle sue telefonate intercettate. Allora lo spiega lui rilasciando una dichiarazione alla Gazzetta di Modena. Come buono Vaccari, tutto per non fare affaticare i giudici e gli inquirenti. Che uomo ragazzi! Vi allego l’articolo in questione. Saluti da un affezionato lettore.

Inchiesta Grandi Opere: Vaccari del Pd si difende Il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari ricostruisce, con una nota, le ragioni della telefonata del novembre 2013 con Giulio Burchi, ex presidente di Italferr indagato nell’inchiesta della Procura di Firenze sulle Grandi opere.

Il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari ricostruisce, con una nota, le ragioni della telefonata del novembre 2013 con Giulio Burchi, ex presidente di Italferr indagato nell’inchiesta della Procura di Firenze sulle Grandi opere, il cui testo compare in un’informativa dei Ros agli atti dell’inchiesta. «Fai degli emendamenti sulle autostrade senza parlare con i tuoi amici che se ne intendono giovanotto?», dice Burchi a Vaccari, secondo l’intercettazione, «rimproverandolo di aver presentato un emendamento in tema di autostrade senza aver consultato prima gli ‘amicì». «In quella telefonata – spiega Vaccari – mi limitai a spiegare le ragioni dell’emendamento alla Legge di stabilità sulla razionalizzazione del sistema autostradale che, insieme a colleghi veneti, trentini e altoatesini di diverse forze politiche, avevo depositato. Quell’emendamento poi non passò, ma venne trasformato in ordine del giorno confluito, poi, almeno in parte, nello Sblocca Italia. Anche in quell’occasione, come sempre, ho svolto il mio lavoro con la serenità e la convinzione delle idee che stavo sostenendo».

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