Modena: le 2 facce del record

Caro Operai Contro, in Emilia Romagna la patria natale del ministro del lavoro dei negrieri, Giuliano Poletti, l’economia dei padroni corre come una locomotiva. Addirittura a Modena “ il 2014 è stato l’anno top”, scrive “La Gazzetta di Modena”, in un articolo che vi mando. Peccato che come al solito i cantori dell’economia dei padroni, non dicano con altrettanta puntualità, che la “prosperità” di tale economia, costringa in condizioni di schiavitù i produttori reali. Se da una parte la camera di commercio di Modena, esulta per i risultati ottenuti dai padroni, dall’altra i dati della Cgil vi contrappongono un’altra […]
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Caro Operai Contro,

in Emilia Romagna la patria natale del ministro del lavoro dei negrieri, Giuliano Poletti, l’economia dei padroni corre come una locomotiva. Addirittura a Modena “ il 2014 è stato l’anno top”, scrive “La Gazzetta di Modena”, in un articolo che vi mando. Peccato che come al solito i cantori dell’economia dei padroni, non dicano con altrettanta puntualità, che la “prosperità” di tale economia, costringa in condizioni di schiavitù i produttori reali. Se da una parte la camera di commercio di Modena, esulta per i risultati ottenuti dai padroni, dall’altra i dati della Cgil vi contrappongono un’altra realtà da record: proprio a Modena il lavoro nero nei settori manifatturiero e industria è al 74%. Allego anche la nota della Cgil. Saluti da un lettore

MODENA. È migliorata la salute dell’economia modenese che nel 2014 ha registrato “la migliore performance degli ultimi tre anni”. Lo rileva l’ufficio studi camerale di Modena, facendo il punto sull’anno appena trascorso. Dal punto di vista dei fatturati, il confronto del quarto trimestre dell’anno con il trimestre precedente indica un incremento del +4,1%, passando da 2.760 a 2.873 milioni di euro. La variazione tendenziale (confronto con il quarto trimestre 2013) è ancora più favorevole (+6,6%) e, contrariamente agli altri anni, risultano positive tutte le variazioni tendenziali dei quattro trimestri del 2014. Il paragone annuale con il 2013 è altrettanto buono: l’export provinciale guadagna il +6,2%, risultando maggiore sia al totale regionale (+4,3%) sia a quello nazionale (+2%). Inoltre, con 11.387 milioni di euro di esportazioni, il dato supera per la prima volta il livello massimo registrato nel 2008, anno di inizio della recessione mondiale. Tra le province dell’Emilia Romagna, Modena rimane al secondo posto dopo Bologna per quantitativo di export, mentre è al terzo per incremento annuo dopo Ferrara (+9%) e Piacenza (+7%)».

«Il 2014, dice ancora la Camera di commercio di Modena, ha registrato «un ottimo andamento» per quasi tutti i settori trainanti della provincia, con un incremento a due cifre per i mezzi di trasporto (+13,8%). buona anche la performance del biomedicale (+9,7%) e della ceramica (+7,6%). Unico settore in lieve diminuzione è il tessile abbigliamento (-2,2%). A conti fatti, l’unione europea continua ad essere la meta favorita delle esportazioni modenesi, con il 50,2% del totale, seguita dagli stati uniti (14,2%) e dall’asia (11,3%).

Gli incrementi più sostenuti si rilevano invece per il medio oriente (+11,1%), l’asia (+10,9%) e i 13 nuovi paesi entrati nella ue (+10,5%). In diminuzione l’export verso l’America centro-meridionale (-6,6%), l’Africa centro-meridionale (-5,8%) e i paesi europei non Ue (-3,9%). Infine, osserva la Camera di commercio, nel quarto trimestre del 2014 risultano già emersi gli effetti della svalutazione dell’euro, con «un sensibile incremento delle esportazioni verso gli Stati Uniti (+20,6%) e in genere verso tutti i paesi che utilizzano il dollaro come moneta per gli scambi internazionali, ad esempio l’Oceania (+34,7%) e il Medio Oriente (+15,9%)».

Nota della Cgil: “Record di lavoro nero nei cantieri dell’Emilia”

Record di lavoro nero e irregolare nei cantieri dell’Emilia-Romagna, segnala la Cgil. I dati aggiornati all’1 ottobre 2014 riportano una media del 52% di irregolarità riscontrate a livello regionale. In provincia di Modena, ad esempio, va però peggio con un 47% di ‘nero’ in agricoltura, un 60% nell’edilizia, un 64% nel terziario, fino al 74% nel manifatturiero e nell’industria. Per lo più l’irregolarità riguarda “giovani precari e stranieri”, rileva Franco Zavatti della Cgil di Modena, coordinatore a legalità e sicurezza per il sindacato a livello regionale, diffondendo anche alcuni

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