NELLA SICILIA DELLE MILLE CONTRADDIZIONI, DOVE SONO FINITI GLI OPERAI?

Redazione, NELLA SICILIA DELLE MILLE CONTRADDIZIONI, DOVE SONO FINITI GLI OPERAI? La Sicilia ancora una volta calca le cronache regionali e non solo. In questo mio articolo però, non voglio ripetere quello che la maggior parte dei giornalisti ha scritto, e detto, sugli organi informativi ufficiali, ma voglio “leggere tra le righe” delle notizie, per una lettura critica delle stesse. IL PIZZO DEL PRESIDENTE DELL’ANTIRACKET. Della vicenda Herg, il presidente di un’associazione antiracket che chiede il pizzo per concedere l’autorizzazione a una pasticceria all’Aeroporto di Palermo, tutti i giornali e i telegiornali ne hanno parlato. A me interessa rilevare […]
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Redazione,

NELLA SICILIA DELLE MILLE CONTRADDIZIONI, DOVE SONO FINITI GLI OPERAI?

La Sicilia ancora una volta calca le cronache regionali e non solo. In questo mio articolo però, non voglio ripetere quello che la maggior parte dei giornalisti ha scritto, e detto, sugli organi informativi ufficiali, ma voglio “leggere tra le righe” delle notizie, per una lettura critica delle stesse.

IL PIZZO DEL PRESIDENTE DELL’ANTIRACKET. Della vicenda Herg, il presidente di un’associazione antiracket che chiede il pizzo per concedere l’autorizzazione a una pasticceria all’Aeroporto di Palermo, tutti i giornali e i telegiornali ne hanno parlato. A me interessa rilevare la giustificazione del gesto adottata da questo personaggio: l’ha fatto per necessità, con 8000 Euro netti il mese non riusciva a sbarcare il lunario ed era pieno di debiti! Certa gente bisognerebbe mandarla a lavorare in fabbrica e vivere con uno stipendio “normale”, questa sarebbe una pena giusta. Ma la borghesia sa ben proteggere i suoi figli, nessuno dei tanti coinvolti nelle vicende di corruzione andrà in carcere, c’è da giurarci. Intanto le vicende di corruzione sono utilizzate ad arte per distogliere l’attenzione dalle tante schifezze che, alla chetichella, stanno passando in questi giorni, dallo Jobs Act alla controriforma della buona scuola (?), e si fa passare il messaggio che la responsabilità delle cose, che non vanno è, solo, individuale, e non di sistema. Non c’è che dire proprio un bel lavoro!

ALTRI GETTONI D’ORO A SIRACUSA. Dopo di quello di Agrigento anche il comune di Siracusa è stato coinvolto in una gettonopoli: i consiglieri comunali hanno accumulato, dalle ultime elezioni, qualche migliaio di gettoni di presenza nei consigli comunali. Sulla carta i “rappresentanti del popolo” di Siracusa si riunivano anche tre volte il giorno, compresi i festivi. Il conto, per le disastrate casse del comune, è stato di seicento mila Euro! Al solito la popolazione si è ribellata perché, nello stesso periodo, l’amministrazione comunale ha ridotto le spese sociali, per fare (la loro) cassa. Non c’è che dire la democrazia rappresentativa non rappresenta più un caz…

ETERNA ASCESA DEL DEBITO PUBBLICO SICILIANO. Le vicende del debito pubblico siciliano sembrano una telenovela, è da anni che se ne sente parlare, non se ne viene mai a capo, anche perché è il prodotto di decenni di malaffare. Adesso, però, si è arrivati alle “comiche finali”: il ministro Del Rio non aveva approvato l’esercizio provvisorio della regione perché le entrate non erano certe. Ciò ha mandato su tutte le furie, il Governatore Crocetta che si è fatto un viaggio a Roma ed ha puntato i piedi: “Ma vi siete bevuto il cervello, come fate a non approvare un bilancio redatto da un vostro uomo (l’assessore all’economia Baccei è stato imposto da Roma), ci avete, di fatto, commissariati e non volete approvare il bilancio provvisorio? Se non si sbloccano, gli stipendi arretrati qua succede il finimondo” . Adesso i “tecnici” romani si sono ravveduti della gaffe e hanno sbloccato l’esercizio provvisorio fino al 30 aprile, sono state elargite le elemosine al popolino, assicurando una certa pace sociale. Rimane, però, lo scoglio del bilancio di previsione 2015. Roma ha impuntato i piedi, bisogna in tutti i modi quadrare il cerchio, non si possono più sostenere privilegi locali ingiustificati. Meglio qualche piccolo sacrificio che finire a carte e quarantotto. Allora “la mangiugghia”, come si dice da queste parti, degli amministratori locali deve al massimo allinearsi con quella nazionale, non di più. Il cerchio, però, è difficile da quadrare nonostante le sforbiciate, i conti non tornano, il disavanzo di bilancio cresce inesorabilmente, così come il debito pubblico totale della Sicilia: per chiudere il bilancio di previsione mancano tre Miliardi di Euro, come recuperare queste risorse in una situazione di diffuso disservizio? Le borghesie locali e nazionali sono preoccupate, e hanno ragione! La Sicilia è il paradigma di questa società in declino: pur essendo l’Isola ricca di risorse naturali, si trova con le pezze al culo. Di sicuro, però, mai nessun borghese, siciliano o nazionale, soffrirà di questa crisi, anzi.

E GLI OPERAI SICILIANI, CHE FINE HANNO FATTO? Adesso torniamo alla domanda con cui ho aperto l’articolo, che fine hanno fatto le vertenze operaie siciliane? Se ci si basa su gli organi di stampa ufficiali, sembrerebbe che in Sicilia tutte le vertenze operaie siano risolte, la Sicilia sarebbe una vera Isola Felice per la classe operaia. Neanche su questo telematico ci sonopiù operai che descrivono la loro reale situazione. Solo sul web si trova qualche notizia, per il resto è tabula rasa: da mesi nei telegiornali locali non si sa più che fine hanno fatto gli operai di Termini Imerese delle acciaierie siciliane, della Micron di Catania ecc. Si ha l’impressione che abbia prevalso la logica della delega. Sarebbe utile se qualche operaio siciliano che pure in passato hanno collaborato con questo telematico, informasse di come “è andata a finire”, l’esempio degli operai di Melfi è da seguire e da lodare. La controinformazione deve venire dal basso, dal vissuto quotidiano, non basta riportare le notizie di altri giornali. Sono più utili notizie dirette, di prima mano. Solo quando gli operai, ma anche tuttI gli altri poveri cristi, smetteranno di delegare sulle informazioni e le notizie che li riguardano si potrà creare una coscienza di classe e gettare il seme per un partito operaio. Comunque allego il File delle vertenze Siciliane che ho scaricato da internet.

https://www.google.it/?gws_rd=ssl#q=LE+VERTENZE++IN+SICILIA

PIERO DEMARCO

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