Infortuni sul lavoro: Modena nella Top 10 della graduatoria

Le 13 vittime del 2014 collocano la provincia nelle posizioni di vertice fra le più colpite. In Italia sono stati 919 i decessi Tags INFORTUNI SUL LAVORO LAVORO 06 gennaio 2015 Modena nella top ten della classifica sulle vittime del lavoro. A rivelarlo è l’osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering di Mestre, la più recente indagine elaborata dagli esperti dell’osservatorio sulla base dei dati Inail. La nostra provincia dunque si posiziona in alto in una classifica che di certo non lusinga, con tredici vittime registrate nell’arco temporale che va da gennaio a novembre del 2014. Uno scenario, quello tracciato […]
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Le 13 vittime del 2014 collocano la provincia nelle posizioni di vertice fra le più colpite. In Italia sono stati 919 i decessi

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Modena nella top ten della classifica sulle vittime del lavoro. A rivelarlo è l’osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering di Mestre, la più recente indagine elaborata dagli esperti dell’osservatorio sulla base dei dati Inail.

La nostra provincia dunque si posiziona in alto in una classifica che di certo non lusinga, con tredici vittime registrate nell’arco temporale che va da gennaio a novembre del 2014. Uno scenario, quello tracciato dall’osservatorio, ancora drammatico, così come spiega Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio, quando afferma: «È un bilancio drammatico che non si vorrebbe e non si dovrebbe raccontare in un Paese civile. Eppure anche quest’anno le vittime sul lavoro sono state tante. Troppe. Da gennaio a novembre nella nostra Penisola si contano 919 vittime: di cui 684 decedute sul luogo di lavoro e 235 in itinere». Un vero e proprio bollettino di guerra che un dolore collettivo e una piaga sociale.

A cominciare dalla Lombardia, prima nella graduatoria nazionale per numero di decessi sul luogo di lavoro (80); seguita dall’Emilia Romagna (con ben 68 decessi), dalla Puglia (65), da Piemonte e Sicilia (60) e dal Veneto (55).

Sono dati sconcertanti per tutto il Paese con un decremento della mortalità rispetto al 2013 (pari al 3,9 per cento) e che, come sottolinea Rossato, «non sembra essere significativo per un’inversione di tendenza».

Analizzando i dati della classifica fra le province, si scopre che il più elevato numero di vittime viene registrato a Roma (30): al secondo posto Torino (24), al terzo Bari (23). Seguono: Napoli (17), Cuneo (15), Brescia e Salerno (14), Lecce, Palermo, Milano e Modena, che con i loro tredici decessi entrano nella top ten della drammatica classifica. Mentre l’incidenza più alta della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa a livello provinciale viene registrata ancora una volta da Isernia (182) seguita da Enna (140). Le donne che hanno perso la vita sul lavoro da gennaio a novembre 2014 sono 40 (5,8% del totale). E ancora: l’osservatorio mette in evidenza come gli stranieri deceduti sul lavoro siano stati 88, pari al 12,9% del totale. Il giovedì e il martedì i giorni della settimana in cui si sono verificati più incidenti mortali. Il 33% delle vittime aveva un’età compresa tra i 45 e i 54 anni (226 lavoratori), il 25,3% dai 55 ai 64 anni (173 lavoratori).

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