I DUE GANGSTER AL SERVIZIO DEI PADRONI

Redazione di Operai Contro, La legge sulla delega fiscale possiamo chiamarla legge salva padroni evasori. Al di là del gigantesco favore all’altro contraente del patto del Nazareno, la delega fiscale approvata dal governo garantisce la possibilità di frodare l’erario per somme molto consistenti, grazie al meccanismo delle soglie percentuali. Più sei ricco e più puoi evadere   Due sono i fatti: – incapacità assoluta di Renzi e Padoan – azione deliberata di delinquenza al servizio degli evasori In entrambi i casi Renzi e Padoan dovrebbero essere perseguiti dalla legge, anche da quella dei padroni Un operaio di Torino dal […]
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Redazione di Operai Contro,

La legge sulla delega fiscale possiamo chiamarla legge salva padroni evasori.

Al di là del gigantesco favore all’altro contraente del patto del Nazareno, la delega fiscale approvata dal governo garantisce la possibilità di frodare l’erario per somme molto consistenti, grazie al meccanismo delle soglie percentuali.

Più sei ricco e più puoi evadere

 

Due sono i fatti:

– incapacità assoluta di Renzi e Padoan

– azione deliberata di delinquenza al servizio degli evasori

In entrambi i casi Renzi e Padoan dovrebbero essere perseguiti dalla legge, anche da quella dei padroni

Un operaio di Torino

dal fatto quotidiano

Non è solo il problema del salvataggio di Silvio Berlusconi. Ilcaso nato intorno alla possibile purificazione giudiziaria dell’ex premier dalla condanna definitiva per frode fiscale e successiva incandidabilità ex legge Severino ha portato sulle prime pagine l’articolo 19bis della delega fiscale, una norma che di fatto sana la “modica quantità” di frode fiscale, in compagnia di un altro codicillo che fa la stessa cosa per le fatture false. E che magari, senza il clamore del “Salva-Silvio” sarebbe passata inosservata, a beneficio di evasori e frodatori. Con “un effetto dirompente” sui processi in corso per frode fiscale, false fatturazioni e altri reati, si legge in un documento interno della Procura di Milano, di cui scrive oggi La Stampa, confezionato negli uffici del procuratore Francesco Greco, capo del pool reati finanziari e già consulente governativo in materia. Il documento, peraltro, vergato tra il 29 e il 30 dicembre, offre l’ennesima conferma di come la norma “salva-Berlusconi-ma non solo” sia spuntata a sopresa dopo il consiglio dei ministri del 24 dicembre. In Procura, infatti, era stato letto molto attentamente il testo inviato venti giorni prima, per un parere preventivo, da Franco Gallo, ex presidente della Corte costituzionale e presidente della Commissione del Tesoro che ha studiato l’intera delega fiscale. Non solo Gallo conferma di aver anche lui appreso del 19bis solo dopo il consiglio dei ministri natalizio, ma chiarisce: “Quella norma la ritengo radicalmente errata, tenicamente e in termini di politica legislativa, perché porta con se la soglia di una non punibilità per i reati di dichiarazione fraudolenta mediante artificio”, dice oggi al Corriere della Sera. “E questo non è accettabile, non solo perché tocca Berlusconi. La frode di per sé richiede una punizione”. Una presa di posizione autorevole quanto lapalissiana. L’ormai famigerato 19 bis recita: “Per i reati previsti dal presente decreto (che all’articolo 4 include la “dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici”, il reato esatto per cui è stato condannato il leader di Forza Italia,ndr), la punibilità è comunque esclusa quando l’importo delle imposte sui redditi evase non è superiore al tre per cento del reddito imponibile dichiarato o l’importo dell’imposta sul valore aggiunto evasa non è superiore al tre per cento dell’imposta sul valore aggiunto dichiarata. Per tali fatti sono raddoppiate le sanzioni previste dal decreto legislativo n. 471 del 1997.”

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