Panda, vendite sempre più in discesa: è di nuovo cassa integrazione a Pomigliano

ilmediano.it Mentre la fabbrica è chiusa (riaprirà il 7 gennaio) la Fiat ha annunciato un ennesimo periodo di cig: dal 26 gennaio al 2 febbraio. Sindacato in allarme. Intanto le elezioni delle rsa sono dietro l’angolo. Ma la Fiom non ci sarà. Ancora cassa integrazione nella fabbrica “Gold Medal” della Fiat, nell’impianto simbolo del contratto specifico dell’auto e dei nuovi rapporti sindacali. Lo stabilimento della Panda, fermo dal 24 dicembre scorso, riprenderà le produzioni soltanto il prossimo 7 gennaio. Ma si tratterà di una ripresa effimera. Il nuovo anno infatti si presenterà all’insegna della cassa integrazione a Pomigliano, dove […]
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Mentre la fabbrica è chiusa (riaprirà il 7 gennaio) la Fiat ha annunciato un ennesimo periodo di cig: dal 26 gennaio al 2 febbraio. Sindacato in allarme. Intanto le elezioni delle rsa sono dietro l’angolo. Ma la Fiom non ci sarà.

Ancora cassa integrazione nella fabbrica “Gold Medal” della Fiat, nell’impianto simbolo del contratto specifico dell’auto e dei nuovi rapporti sindacali. Lo stabilimento della Panda, fermo dal 24 dicembre scorso, riprenderà le produzioni soltanto il prossimo 7 gennaio.

Ma si tratterà di una ripresa effimera. Il nuovo anno infatti si presenterà all’insegna della cassa integrazione a Pomigliano, dove ieri l’azienda ha annunciato sei giorni di cig ordinaria, da lunedi 26 gennaio a lunedì 2 febbraio compreso. La contrazione delle produzioni è evidente. Nel 2013 sono state immatricolate in tutto il continente 152mila Panda. Soltanto 130mila, invece, quelle del 2014. Dati in continua discesa, dunque, che non lasciano ben sperare sul futuro assetto occupazionale di Pomigliano. Qui sono 2500 gli addetti impegnati continuativamente nelle produzioni (che peraltro nel 2014 si sono fermate oltre venti volte) mentre ammontano ad altri 2000 i dipendenti in regime di contratto di solidarietà.

Regime che costringe chi vi si trova a lunghe soste a casa. Drammatica, poi, la situazione dei 291 cassintegrati del reparto logistico di Nola, per i quali era stato sottoscritto un accordo finalizzato al rientro graduale al lavoro. Un ritorno che si sarebbe dovuto completare entro questo mese di dicembre. Alla fine, però, soltanto 60 dipendenti di questo impianto sono finora tornati in attività. E per soli cinque giorni di lavoro al mese. Altrettanto preoccupante è la condizione dei 700 addetti della Fiat-Marelli ex Ergom di Poggioreale: anche qui cassa integrazione a valanga. Sindacati in allarme. “Bisogna immediatamente concentrare l’azione sindacale sulla totale attuazione del piano industriale, per garantire la piena occupazione a Pomigliano”, l’appello di Raffaele Apetino, coordinatore provinciale per la Fim Cisl del settore automotive.

“Ma attraverso il confronto costruttivo con l’azienda – aggiunge Luigi Mercogliano, segretario regionale della Fismic – riusciremo a trovare soluzioni concrete”. Resta intanto tesa la situazione sul fronte dei rapporti interni al sindacato. Mercoledì 7 gennaio Fim, Uilm, Fismic e Ugl daranno il via alla procedura per le elezioni delle rsa, previste per il 22 gennaio. Elezioni a cui la Fiom non parteciperà.

(Fonte foto: Rete Internet)

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