L’INDUSTRIA ITALIANA VOLA: +9,2% DA SETTEMBRE 2009

Redazione di OperaiContro, il settore produttivo, l’industria, continua ad essere il traino dell’economia capitalista. Il ruolo degli operai nel sistema borghese resta centrale. Sfogliando gli straccetti di regime ogni giorno è un piagnisteo di crisi, mancanza di commesse, operaie ed operai lasciati in mezzo ad una strada; ed entro il prossimo anno se tutto va secondo i piani, il governo Renzi-Poletti prevede la cancellazione di cassa integrazione e mobilità. I padroni italiani intanto continuano a macinare vagonate di milioni con i padroni degli altri Stati. Ad esempio il bilancio 2012 di FERRARI gruppo FIAT si è chiuso con il […]
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Redazione di OperaiContro,

il settore produttivo, l’industria, continua ad essere il traino dell’economia capitalista. Il ruolo degli operai nel sistema borghese resta centrale.

Sfogliando gli straccetti di regime ogni giorno è un piagnisteo di crisi, mancanza di commesse, operaie ed operai lasciati in mezzo ad una strada; ed entro il prossimo anno se tutto va secondo i piani, il governo Renzi-Poletti prevede la cancellazione di cassa integrazione e mobilità.

I padroni italiani intanto continuano a macinare vagonate di milioni con i padroni degli altri Stati. Ad esempio il bilancio 2012 di FERRARI gruppo FIAT si è chiuso con il miglior dato di sempre, con ricavi per 2,4 miliardi di euro. Grazie alle commesse dei petrolieri russi e dei petroldollari sauditi.

Ma certe notizie non è bene evidenziarle: le commesse all’estero vanno tenute lontano dai picchetti e dai presidi, citate solo sui quotidiani di settore come IL SOLE 24 ORE.

Ecco come l’ISTAT indichi la fase favorevole per i profitti dei padroni.

Saluti Operai da Pavia,

M.L.

Secondo l’Istat gli ordinativi dell’industria italiana crescono, mentre il fatturato torna ad essere in calo

20-06-2014 INDUSTRIA ISTAT | Gli ordinativi dell’industria italiana crescono anche ad aprile, con un aumento del 3,8% su marzo, grazie al traino arrivato dall’estero, che fa segnare il rialzo più forte dal settembre del 2009 (+9,2%). Lo rileva l’Istat, che segna un incremento delle commesse del 6,2% su base annua. Il fatturato, invece, torna in calo, cedendo su base mensile lo 0,2%. Una flessione su cui pesa la negativa performance del mercato nazionale, controbilanciata solo in parte dall’aumento sull’estero. Il parametro continua a segnare rialzi nel confronto annuo, con un aumento del 2,2% (corretto per effetti calendario).

La crescita mensile degli ordini è quindi esclusivamente merito del ‘boom’ ottenuto fuori confine, mentre sul territorio nazionale le commesse segnano una flessione dello 0,4%. Su base annua, l’Istat registra variazioni positive su entrambi i fronti, anche se il risultato sull’estero è molto più netto (+13,7% contro il +0,9% dell’interno). L’Istituto spiega che la buona performance degli ordinativi ad aprile è soprattutto dovuta a due appalti, uno relativo a materiale rotabile e l’altro a sistemi elettronici a questo connessi. Non a caso, aggiunge, gli incrementi più decisi riguardano la fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+48,0%) e la fabbricazione di mezzi di trasporto (+34,6%). Al contrario le contrazioni più consistenti si registrano nella fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica (-3,9%), nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-3,6%) e nelle fabbricazioni di prodotti chimici (-2,7%).

Il fatturato continua comunque a segnare rialzi nel confronto annuo, con un aumento del 2,2% (corretto per effetti calendario). Rispetto a marzo, infatti, i ricavi esteri salgono delle 0,6% mentre sul mercato interno subiscono una contrazione dello 0,5%, che porta il dato complessivo in negativo, dopo il rialzo del mese scorso. In termini tendenziali, invece, l’Istat ha registrato aumenti sia sul territorio italiano (+1,6%) sia, in maniera più decisa, fuori confine (+3,4%). Se si guarda alla variazione grezza l’aumento annuo nel totale risulta pari al 2,3%, con il contributo più forte che arriva dalla componente interna dei beni si consumo non durevoli. Tornando ai dati corretti per gli effetti di calendario, ad aprile, su base annua, i rialzi più significativi si osservano nei settori della fabbricazione di mezzi di trasporto (+11,9%), delle industrie alimentari, bevande e tabacco (+7,2%) e delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+5,9%); mentre le diminuzioni più marcate si rilevano nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-9,2%), nell’estrazione di minerali da cave e miniere (-2,9%) e nella fabbricazione di prodotti chimici (-2,8%).

Fonte: Ansa

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