Iovine, 250 mila euro per ‘aggiustare’ un processo

Redazione di Operai Contro, lo stato borghese si regge su tre poteri: -il potere esecutivo , il governo -il potere legislativo, il parlamento – il potere giudiziario, magistratura I primi due fatto di corrotti e gangster Per  il terzo t’invio un articolo Un lettore La Procura di Roma ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di corruzione in relazione alle dichiarazioni del pentito dei Casalesi Antonio Iovine che ha raccontato di una “struttura al tribunale di Napoli” per corrompere i giudici. Il pentito sarà ascoltato. Le carte trasmesse per competenza dai magistrati partenopei sono all’attenzione dei pm romani da […]
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Redazione di Operai Contro,

lo stato borghese si regge su tre poteri:

-il potere esecutivo , il governo

-il potere legislativo, il parlamento

– il potere giudiziario, magistratura

I primi due fatto di corrotti e gangster

Per  il terzo t’invio un articolo

Un lettore

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di corruzione in relazione alle dichiarazioni del pentito dei Casalesi Antonio Iovine che ha raccontato di una “struttura al tribunale di Napoli” per corrompere i giudici. Il pentito sarà ascoltato. Le carte trasmesse per competenza dai magistrati partenopei sono all’attenzione dei pm romani da alcuni giorni. Gli inquirenti capitolini, in base a quanto filtra, interrogheranno Iovine che nelle sue dichiarazioni tirerebbe in ballo anche un ex giudice della corte d’assise d’Appello di Napoli già sotto processo a Roma per il reato di rivelazione del segreto d’ufficio ed abuso d’ufficio.

Duecentocinquantamila euro versati a un giudice e un avvocato per ‘aggiustare’ un processo in appello relativo a un duplice omicidio: è quanto rivelato dal pentito dei casalesi Antonio Iovine in un interrogatorio depositato oggi dai pm della Dda.

A quanto si è appreso Iovine ha dichiarato che il suo legale, avvocato Michele Santonastaso, attualmente detenuto per un’altra inchiesta, gli disse che occorreva la somma di 250mila euro da consegnare a un giudice e a un avvocato per ottenere l’assoluzione in appello in un processo per duplice omicidio.

Secondo il pentito dei casalesi Antonio Iovine esisteva una “struttura che girava per il tribunale di Napoli” per corrompere i giudici. I casi di presunta corruzione sono stati trasmessi, secondo quanto si è appreso, alla procura di Roma, competente a indagare sui magistrati partenope

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