MOSE: ORSONI LIBERO, PUO’ TORNARE A FARE IL SINDACO DI VENEZIA

Redazione di Operai Contro, dopo Berlusconi ai servizi sociali abbiamo Orsoni che può tornare a fare il sindaco. In italia abbiamo politici e amministratori che se non hanno almeno una condanna non vanno avanti Il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni,  torna in libertà, pur restando indagato nell’ambito dell’inchiesta sul Mose. Il primo cittadino ha concordato con i pm, attraverso i suoi legali, unpatteggiamento a quattro mesi e 15mila euro di multa per il reato di finanziamento illecito.Sulla cui congruità dovrà comunque esprimersi il giudice per l’udienza preliminare. Per quanto riguarda la scarcerazione il gip ha ritenuto che non vi fossero più esigenze cautelari. […]
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Redazione di Operai Contro,

dopo Berlusconi ai servizi sociali abbiamo Orsoni che può tornare a fare il sindaco.

In italia abbiamo politici e amministratori che se non hanno almeno una condanna non vanno avanti

Il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni,  torna in libertà, pur restando indagato nell’ambito dell’inchiesta sul Mose.

Il primo cittadino ha concordato con i pm, attraverso i suoi legali, unpatteggiamento a quattro mesi e 15mila euro di multa per il reato di finanziamento illecito.Sulla cui congruità dovrà comunque esprimersi il giudice per l’udienza preliminare. Per quanto riguarda la scarcerazione il gip ha ritenuto che non vi fossero più esigenze cautelari. Anche perché durante i 50 minuti di dichiarazioni spontanee non solo avrebbe confessato, ma anche fatto alcuni nomi.

Orsoni contro il Pd: “La campagna elettorale gestita dai partiti”. Orsoni intanto è tornato sindaco a tutti gli effetti, dopo la remissione in libertà decisa dal gip. La carica era stata sospesa dal prefetto sulla base di quanto prevede dalla legge Severino. Il primo cittadino ha escluso di dimettersi dall’incarico: “Ho operato per il bene della città. Mi sono fatto molti nemici e forse questo è lo scotto che ho pagato”. Orsoni riversa di fatto la colpa su altri: “La mia campagna elettorale è stata gestita dai partiti che mi hanno sostenuto in varie misure. È evidente, questo non posso negarlo, che il maggior organizzatore della campagna è stato il Pd e con loro ho interloquito per le iniziative che mi proponevano. Ma non ho mai saputo come le iniziative elettorali venivano pagate. Non ho mai sospettato che i fondi a sostegno della mia campagna elettorale del 2010 fossero di provenienza illecita”.

Il sindaco: “Non ho mai ricevuto denaro che è stato gestito da altri”. Il sindaco parlando dei 110mila euro che secondo la procura costituiscono una parte dei finanziamenti contestati, ha spiegato di non aver “mai sospettato che le aziende che contribuivano se li fossero illecitamente procurati. Come le imprese che facevano capo al Consorzio Venezia Nuova si procurassero quei fondi non era una cosa che potevo sapere – ha aggiunto – anche perché devo dirvi che ho saputo solo al termine della campagna elettorale chi aveva contribuito e chi non aveva contribuito.  Ho incontrato durante la campagna elettorale imprenditori o sedicenti tali che mi hanno detto che mi avrebbero sostenuto e votato senza sapere come e perché. Non ho mai ricevuto denaro che è stato gestito da altri. Io ho fatto il mio lavoro”.

Diamo una medaglia d’oro ad Orsoni

Un Veneziano

 

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