LOTTIAMO CONTRO LA SCHIAVITU’ DEL LAVORO

Caro Operai Contro, “Lottiamo contro la schiavitù del lavoro”. Questo è il grido degli operai della Dielle che ieri hanno chiamato alla solidarietà in piazza a Pioltello. Gli scioperanti in presidio permanente da 3 settimane, prendono la parola per dichiarare la propria determinazione: “Possiamo resistere anche un anno, grazie alla solidarietà che arriva dagli operai delle altre fabbriche”. “La nostra lotta è per sempre, non è solo contro la nocività, gli alti ritmi e i bassi salari, lotteremo fino alla fine della schiavitù operaia”. Il concetto viene ripreso e ribadito negli interventi successivi che si alternano tra slogan quali: […]
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Caro Operai Contro,

“Lottiamo contro la schiavitù del lavoro”. Questo è il grido degli operai della Dielle che ieri hanno chiamato alla solidarietà in piazza a Pioltello.

Gli scioperanti in presidio permanente da 3 settimane, prendono la parola per dichiarare la propria determinazione: “Possiamo resistere anche un anno, grazie alla solidarietà che arriva dagli operai delle altre fabbriche”. “La nostra lotta è per sempre, non è solo contro la nocività, gli alti ritmi e i bassi salari, lotteremo fino alla fine della schiavitù operaia”. Il concetto viene ripreso e ribadito negli interventi successivi che si alternano tra slogan quali: “giù le mani dal facchino” in solidarietà agli operai in lotta di altre  cooperative presenti, che negli interventi denunciano la responsabilità della grande distribuzione come prima causa del loro sfruttamento, dalle cooperative legate al Carefour della Barona di Milano a quelli di Pavia costretti a lavorare per 300 euro al mese. “Se non vinceremo questa lotta, la nostra condizione di sfruttamento, passserà come modello per tutti i padroni”. Hanno la consapevolezza di non essere un aspetto arretrato del cosi detto “mondo del lavoro”, ma di rappresentarne una condizione appetibile per i nuovi negrieri, comunque mascherati e legittimati dal governo dei padroni di turno. La Dielle è un’azienda a conduzione famigliare, che affida alla cooperativa lo schiavistico sfruttamento degli operai. Quando gli schiavi hanno osato alzare la testa, davanti alle loro richieste in Prefettura, il padrone ha dichiarato 25 operai esuberi su un totale di 63. Un chiaro ed ignobile ricatto. Puntuale le denuncia al governo Renzi e allo “Stato Italiano che tollera e sostiene apertamente, una nuova forma di schiavitù, tanto da arrivare a inviare, lunedì 26 maggio alle 3 e mezza di notte, 150 uomini in tenuta anti-sommossa nella speranza di spaventare gli operai in sciopero e cancellare la loro lotta”. Gli operai della Dielle smistano rifiuti in plastica che poi passano in macchinari dove vengono riciclati attraverso una lavorazione che li ripristina sotto forma di granulato, come materia prima rigenerata. In serata gli operai Dielle con un po’ di solidali si sono ricongiunti con i loro compagni al presidio davanti alla fabbrica. Il braccio di ferro continua. Oggi inizia la quarta settimana di sciopero totale con presidio 24 ore su 24. Poiché non è solo la loro lotta, sosteniamola concretamente e facciamola conoscere. Saluti solidali.

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