Crisi ucraina, repressione in Russia

RASSEGNA STAMPA Tanto per ricordare come l’imperialismo russo difenda il diritto di ingerenza anche militare in Ucraina imbavagliando i dissidenti all’interno. Tra democrazia occidentale, fascismo ucraino e russo … non si sa a chi attribuire il palmares della repressione!! Cnn     140515 Non ignoriamo cosa sta accadendo in Russia Tanya Lokshina, direttrice del programma per la Russia di Human Rights Watch Con l’acuirsi della crisi ucraina è aumentata anche la repressione del Cremlino contro la società civile. Sta riducendosi drammaticamente lo spazio per l’attività sociale indipendente, ma la politica internazionale e i media sono troppo presi da altro per occuparsene. […]
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RASSEGNA STAMPA

Tanto per ricordare come l’imperialismo russo difenda il diritto di ingerenza anche militare in Ucraina imbavagliando i dissidenti all’interno. Tra democrazia occidentale, fascismo ucraino e russo … non si sa a chi attribuire il palmares della repressione!!

Cnn     140515

Non ignoriamo cosa sta accadendo in Russia

Tanya Lokshina, direttrice del programma per la Russia di Human Rights Watch

Con l’acuirsi della crisi ucraina è aumentata anche la repressione del Cremlino contro la società civile.

Sta riducendosi drammaticamente lo spazio per l’attività sociale indipendente, ma la politica internazionale e i media sono troppo presi da altro per occuparsene.

Le autorità russe hanno bloccato o preso il controllo di numerosi portali indipendenti di notiziari, e stanno promuovendo nuove leggi per soffocare la libertà di espressione.

Putin ha approvato una legge che impone ai blogger russi di registrarsi e di rispettare alcuni regolamenti fissati per i media, senza godere dei loro previlegi e tutele. I servizi di blogging e di social network devono conservare per 6 mesi le attività degli utenti.

Un’altra proposta legislativa motivata dai servizi indipendenti sulla crisi ucraina introdurrebbe infrazioni amministrative e penali per gli editori che pubblicano “false informazioni anti-russe”  o offrono appoggio mediale a “forze estremiste e separatiste anti-russe”.

Un altro progetto di legge prevede il divieto di pubblicare informazioni negative su governo e forze armate russe.

Emendamenti in corso di esame alla Duma di Stato, la camera bassa del parlamento, consentirebbe alle autorità di incarcerare fino a 5 anni le persone per aver partecipato ripetutamente a proteste pubbliche non autorizzate.

Putin ha fatto passare in parlamento l’infame legge russa “sugli agenti stranieri”, di recente accolta dalla Corte costituzionale, prevede che i gruppi per i diritti civili che accettano finanziamenti esteri si registrino come “agenti stranieri”, termine usato durante la Guerra Fredda e oltre, per demonizzare questi gruppi dinanzi all’opinione come spie straniere e traditori. Nessun gruppo per i diritti civili si è finora registrato, e per un anno hanno combattuto per la loro indipendenza nei tribunali.

Quando è risultato chiaro che i gruppi indipendenti no si sarebbero piegati, il parlamento ha introdotto una nuova proposta di legge che autorizza il ministro Giustizia a registrarli come “agenti stranieri”, anche senza il loro consenso. Ma il ministro Giustizia sembra non volere questa soluzione perché non vuole responsabilità, lavoro straordinario e scontri in aula con gruppi ben determinati. Ha così proposto un’alternativa che consentirebbe all’ufficio del procuratore di sospendere fino a sei mesi i gruppi, senza un ordine del tribunale per non essersi registrati come “agenti stranieri”.

In ogni caso sono sempre i gruppi indipendenti della Russia che dovranno sostenere un altro forte attacco. Fino a quando riusciranno a resistere prima di essere schiacciati sotto il tallone del Cremlino?

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