ELECTROLUX : COMUNICATO

Electrolux L’omertà è finita. Due operaie della FIOM componenti la delegazione  alla trattativa non hanno firmato l’accordo. Hanno pubblicamente fatto appello a votare NO all’intesa . A)     Perché la trattativa è stata condotta dai capi sindacali in ristretta tenendo fuori i delegati operai B)      Perché il padrone Electrolux ha portato a casa una riduzione delle pause, un’intensificazione dei ritmi,i contratti di solidarietà con riduzione di orario e di salario a parità di produzione (in 6 ore bisogna fare la produzione di 8), il padrone ha ottenuto anche una riduzione dei contributi da versare allo Stato. Ha vinto su tutta […]
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Electrolux

L’omertà è finita. Due operaie della FIOM componenti la delegazione  alla trattativa non hanno firmato l’accordo. Hanno pubblicamente fatto appello a votare NO all’intesa .

A)     Perché la trattativa è stata condotta dai capi sindacali in ristretta tenendo fuori i delegati operai

B)      Perché il padrone Electrolux ha portato a casa una riduzione delle pause, un’intensificazione dei ritmi,i contratti di solidarietà con riduzione di orario e di salario a parità di produzione (in 6 ore bisogna fare la produzione di 8), il padrone ha ottenuto anche una riduzione dei contributi da versare allo Stato. Ha vinto su tutta la linea.

Solo per fare un esempio: a Forlì, per i forni elettromeccanici l’accordo prevede di passare da 74 pezzi all’ora a 85. Bisognerebbe mettere sulla linea uno dei grandi firmatari dell’intesa e costringerlo a questi ritmi, griderebbe alla schiavitù industriale. Noi che a questi ritmi siamo già sottomessi dobbiamo invece salutare l’accordo come un buon risultato. Che schifo.

Ma non chiude nessuno stabilimento! Grida il solito sindacalista da scrivania. In realtà è solo una questione di tempo , gli esuberi sono fissati per ogni stabilimento e per ogni anno da qui al 2017. E dopo? Dopo si produrranno altri esuberi con l’incremento di produttività esigibili con l’accordo sottoscritto, altri ricatti e nuovi sacrifici, verso il fondo.

Questa volta c’è un’importante novità, il ricatto o lavori a queste condizioni o muori di fame non ha convinto tutti. Delegate operaie coraggiose hanno rotto quel patto omertoso che vuole sempre l’unanimità di chi sta al tavolo a trattare. Con le firme di tutti è più facile vendere alla massa degli operai l’accordo come il miglior risultato possibile. Con l’appello delle due delegate a votare NO c’è una possibilità in più  per la massa degli operai di esprimere la loro opposizione.

Non è facile, la concorrenza fra operai è un’arma micidiale per i padroni, sindacalisti venduti e politici servi se ne fanno interpreti senza ritegno, agitano tutti la concorrenza dell’operaio polacco … Ma gli operai in ogni parte  del mondo hanno misurato sulla loro pelle dove ha portato il farsi la concorrenza, alla miseria ed alla morte. Su questa strada non c’e mai fine.  Il rifiuto di questo ricatto delle delegate operaie è un segnale  per tutti, l’unità degli operai può fermare la concorrenza e l’unità e solo frutto della lotta contro i padroni. Gli scioperi in India, in Cina , nella stessa Polonia sono un segnale che l’esercito operaio si sta riorganizzando.

L’opposizione all’accordo dell’Electrolux prodotto dalle operaie stesse, elaborato ed espresso con tanta forza e chiarezza dice una sola cosa: il partito operaio informale è possibile ed i suoi militanti si producono in ogni fabbrica dove si dichiara guerra al padrone ed ai suoi servi fedeli.

Il Partito Operaio

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